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CIAI RAGGIORGIO: Hai perfettamente ragione
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SPARI PIÙ CAZZATE TE CHE ER CANNONE DER GIANICOLO: Dici davvero tante stupidaggini. Solitamente riferita a persone che hanno il vizio di raccontare bugie
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SEEEE... MO' CRISTO È MORTO CO' 'O SCUTERONE!: La tua affermazione è molto poco credibile
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QUA N'È ARIA D'ANNÀ 'N PARADISO: I tempi non sono molto propizi al raggiungimento dei nostri obiettivi
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TE CAPISCO, A... (NOME CELEBRE): A seconda del contesto, questa espressione idiomatica va completata con il nome più adatto. Per esempio, se qualcuno si sta vantando dei suoi successi con le donne, palesemente esagerati, si può adoperare "te capisco, a Alain Delon!". Oppure se un amico si vanta delle sue mirabolanti capacità di guida si può utilizzare "te capisco a Schumacher!"
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MA CHE TE STAI A 'NVENTÀ, LI SQUALI NE 'A MARANA?: Finiscila di dire assurdità. Riferito a chi accampa scuse ridicole per ovviare ad una propria mancanza
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CHE È 'STA FACCIA DA BROCCA ANTICA?: Non riesco assolutamente a capire i motivi di questo tuo viso imbronciato
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MA CHE CIÒ LI PUPAZZETTI (PUPAZZI) 'N FACCIA?: Perché continui a ridere mentre parlo? Forse non mi credi?
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MA CHE TE CREDI CHE VENGO DA 'A MONTAGNA DER SAPONE?: Ma per chi mi hai preso, non sono mica un "cantastorie"
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NO, PE' FINTA! - NO, PE' RIDE!: Come, non mi credi? Pensi che stia dicendo così per scherzo?
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NUN CE PÒ CREDE NESSUNO: Lo so che è difficile a credersi, eppure la cosa che ti ho raccontato è davvero accaduta. Ad esempio: "la Roma ha perso quattro derby de fila, nun ce pò crede nessuno..."
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NO, TE LO MANNO A DÌ: Perché ti ostini a non credermi, sebbene ti stia parlando di persona senza intermediari? Da usare di fronte a persone tenacemente incredule
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A BELLO, SPEGNI LI WATT CHE TANTO CIÒ LE CUFFIE: Le urla con le quali cerchi di persuadermi o intimorirmi non sortiscono, tuo malgrado, l'effetto desiderato
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'N PAR DE PIFFERI (DE CIUFOLI): No, per niente. Assolutamente no
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HO FATTO TRENTACINQUE: Pronunciata con un tono di voce alla "piacione", profondo e altero, gonfiando il petto e guardando in aria con fare superiore, serve a esprimere la più completa noncuranza per l'inutile boria mostrata da un amico nel vantarsi di un gesto compiuto. Oltre che una critica per l'ostentata arroganza, che denota sopravvalutazione del ruolo e dei meriti, manifesta ovviamente anche una debita incredulità. Si narra che l'espressione sia nata, al principio degli anni '90, in una palestra di body building: sembra che un principiante piuttosto sprovveduto, credendo di aver sollevato un peso davvero rilevante, abbia pronunciato queste parole per vantarsi, evidentemente ignaro dello standard generale in fatto di chilogrammi sollevati
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SENTI CHE BOATI - MA CHE È, CAPODANNO?: Espressione idiomatica, dal valore interiettivo, che, se pronunciata con il tempismo adeguato, getta un velo di dubbio su quanto appena detto dal proprio interlocutore. I "botti" di Capodanno sono equiparati alle frescacce appena udite
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SEE... FISCHIO!: Espressione idiomatica, dal valore interiettivo, che, se pronunciata con il tempismo adeguato, getta un velo di dubbio su quanto appena detto dal proprio interlocutore
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MA CHE SEI USCITO DALL'ÒVO DE PASQUA?: Come ti salta in mente?
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MA CHE ME STAI A SIGGILLÀ?: Stai forse cercando di raggirarmi? Solitamente rivolto a un mellifluo e ambiguo venditore professionista
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